Le informazioni relative a 267 milioni di utenti sono finite online, raccolte all’interno di un database circolato liberamente in Rete per un paio di settimane prima che qualcuno se ne accorgesse e nemmeno protetto da una password.
È quanto reso noto dal team di Comparitech e dal ricercatore Bob Diachenko.
È solo l’ultimo degli episodi di questo genere che negli ultimi anni hanno colpito la community di Facebook e contribuito a compromettere la reputazione della società per quanto concerne le misure adottate per tutelare privacy e sicurezza.
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